AMIGOS HOY ME LLEGA LA NOTICIA QUE UN DJ DE MILÁN QUE CONOZCO, UN HOMBRE SANO QUE HOY ESTA CON CORONAVIRUS ENTUBADO EN COMA FARMACOLÓGICO PELEANDO POR SU VIDA, LUCIANO RUVOLO DJ. FORZA LU!!! 🙏💪💓
LES DEJO EL POST QUE ESCRIBIÓ SU MUJER LAURA.
Cari amici miei, nostri, miei e del mio Ruvolo. Ultimamente siamo spariti, sì ci siamo ammalati di Covid 19, un male invisibile che ti colpisce subdolo, si insinuna nei tuoi gesti quotidiani, ma tu non lo sai e vai avanti, fino a che non sei costretto a fermarti, chiederti cosa stia accadendo, pensi “ma potrebbe essere lui?”. Si è lui, siamo stati colpiti, perché lui non guarda in faccia nessuno.
Questo messaggio so che colpirà tanti di voi, ma dopo tanti giorni di dolore, di angoscia, terrore, paura che ho vissuto nei miei 7 giorni di ospedale e che continuo a vivere da sola, nella nostra casa, in isolamento, adesso sento il bisogno di parlare con voi, perché so che amate tanto Luciano e che lui ha bisogno dell’amore, dell’affetto, ma soprattutto delle preghiere di tutti. Luciano è in terapia intensiva, che significa essere intubati in coma farmacologico, sta lottando per la vita. Lo dico così duramente, perchè pochi di voi sanno cosa significhi essere in terapia intensiva. Vuol dire che ti lavano continuamente il sangue per ossigegarlo e sei attaccato a tante macchine che ti tengono in vita. Pensateci prima di essere irresponsabili. I medici stanno facendo il possibile, loro sono dei degli angeli sulla terra, non potete capire cosa vivono ogni giorno, sono in trincea e rischiano di ammalarsi ogni munuto. Ognuno di noi ha il suo credo, ma io posso dire che, se non avessi Dio con me, così vicino, così intenso, in questo momento non ce la farei. All’improvviso la vita ti catapulta in una realtà surreale, un incubo dal quale non ti svegli, tutto ciò che è stato potrebbe non essere più, ma io voglio avere fiducia, nella vita, nel futuro per tutti noi, perché il dolore di tanti come il mio, il nostro, non sia vano. Perché, anche se sembra impossibile, la vita andrà andare avanti, possibilmente sentendo Dio più vicino a noi, perché altrimenti abbiamo il vuoto, da soli non possiamo farcela, e altrimenti non avremo capito nulla di tutto ciò che sta accadendo adesso e se non cogliamo ora l’opportinità di cambiare, di uscire dalla ns schizofrenia quotidiana, dalla pochezza delle futilità che sembrano così necessarie…be, allora avremo perso davvero. Ho voluto scrivere questo messaggio, perché sento che questa terribile esperienza non deve essere vana, perché so che sapere che le persone colpite, non sono sempre “gli altri”, ma possono essere gli amici, i conoscenti, coloro che ci sono accanto e che amiamo, solo così possiamo davvero capire quanto la nostra vita in questo momento sia fragile. Seguite le indicazioni che vengono date, non banalizzate. Ve lo chido per favore, non andate dai vs genitori anziani, fate in modo che non escano, si può aiutare anche a distanza e con le dovute precauzioni. I figli vi faranno impazzire a casa, e voi con loro, ma vi assicuro che stare nel vs nido con la propria famiglia, non è la stessa cosa che vivere la propria solitudine in una casa vuota, e sapere che la persona che più ami al mondo, la tua vita, potrebbe non tornare più. Be’, vi assicuro che il sacrifcio di stare a casa il tempo necessario, per voi sarà una passeggiata. Gli ospedali sono saturi, medici e infermieri stremati, non potete continuare ad ammalarvi.
Come diceva Nadia Toffa: “ Non ti chidedere perché proprio a me? Chiediti perché non a me”.
Vi chiedo di darci la forza con preghiere, parole, penseri, ma non riuscirei a parlare al telefono. Vi abbraccio.
Questo messaggio so che colpirà tanti di voi, ma dopo tanti giorni di dolore, di angoscia, terrore, paura che ho vissuto nei miei 7 giorni di ospedale e che continuo a vivere da sola, nella nostra casa, in isolamento, adesso sento il bisogno di parlare con voi, perché so che amate tanto Luciano e che lui ha bisogno dell’amore, dell’affetto, ma soprattutto delle preghiere di tutti. Luciano è in terapia intensiva, che significa essere intubati in coma farmacologico, sta lottando per la vita. Lo dico così duramente, perchè pochi di voi sanno cosa significhi essere in terapia intensiva. Vuol dire che ti lavano continuamente il sangue per ossigegarlo e sei attaccato a tante macchine che ti tengono in vita. Pensateci prima di essere irresponsabili. I medici stanno facendo il possibile, loro sono dei degli angeli sulla terra, non potete capire cosa vivono ogni giorno, sono in trincea e rischiano di ammalarsi ogni munuto. Ognuno di noi ha il suo credo, ma io posso dire che, se non avessi Dio con me, così vicino, così intenso, in questo momento non ce la farei. All’improvviso la vita ti catapulta in una realtà surreale, un incubo dal quale non ti svegli, tutto ciò che è stato potrebbe non essere più, ma io voglio avere fiducia, nella vita, nel futuro per tutti noi, perché il dolore di tanti come il mio, il nostro, non sia vano. Perché, anche se sembra impossibile, la vita andrà andare avanti, possibilmente sentendo Dio più vicino a noi, perché altrimenti abbiamo il vuoto, da soli non possiamo farcela, e altrimenti non avremo capito nulla di tutto ciò che sta accadendo adesso e se non cogliamo ora l’opportinità di cambiare, di uscire dalla ns schizofrenia quotidiana, dalla pochezza delle futilità che sembrano così necessarie…be, allora avremo perso davvero. Ho voluto scrivere questo messaggio, perché sento che questa terribile esperienza non deve essere vana, perché so che sapere che le persone colpite, non sono sempre “gli altri”, ma possono essere gli amici, i conoscenti, coloro che ci sono accanto e che amiamo, solo così possiamo davvero capire quanto la nostra vita in questo momento sia fragile. Seguite le indicazioni che vengono date, non banalizzate. Ve lo chido per favore, non andate dai vs genitori anziani, fate in modo che non escano, si può aiutare anche a distanza e con le dovute precauzioni. I figli vi faranno impazzire a casa, e voi con loro, ma vi assicuro che stare nel vs nido con la propria famiglia, non è la stessa cosa che vivere la propria solitudine in una casa vuota, e sapere che la persona che più ami al mondo, la tua vita, potrebbe non tornare più. Be’, vi assicuro che il sacrifcio di stare a casa il tempo necessario, per voi sarà una passeggiata. Gli ospedali sono saturi, medici e infermieri stremati, non potete continuare ad ammalarvi.
Come diceva Nadia Toffa: “ Non ti chidedere perché proprio a me? Chiediti perché non a me”.
Vi chiedo di darci la forza con preghiere, parole, penseri, ma non riuscirei a parlare al telefono. Vi abbraccio.
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